Thursday 19 November 2015

GENITORI PER UN MONDO MIGLIORE


Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. (Khalil Gibran)


Fonte: Le Petit Journal

Sei giorni fa l'Europa ha conosciuto uno degli attentati più sanguinosi e drammatici dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ormai non ci sono più dubbi: i tempi in cui potevamo essere fieri della nostra bella Europa, patria di pace e prosperità, sono finiti. Che siano stati giustificati o meno.

Ora sappiamo che non siamo al sicuro. Sono stati fatti molti errori. Grossi errori, che vanno riparati. È ora che le strategie cambino.




L'Europa dei nostri figli. (Google Image)

Ci stanno lavorando dottori, politici, giornalisti e persino hackers. Speriamo che i risultati siano migliori di quelli ottenuti finora. Ma questa è un'altra storia.
Qui parliamo di una categoria di persone che lavora (o dovrebbe lavorare) nell'ombra. Nell'intimità delle case europee, i genitori si trovano di fronte a sfide fino a poco fa inimmaginabili.

Oggi sono i genitori ad avere il lavoro più arduo. Ma sono anche loro ad avere le più grandi probabilità di successo nel trasformare un mondo che non riconosciamo piú. Antoine Leiris con il suo eroico messaggio agli assassini di sua moglie ci ha regalato la possibilità di intravedere un mondo migliore, nel quale poco a poco si annienta l'odio con l'amore.

Allora prendiamo coscienza della missione di cui siamo investiti a partire dal giorno delle due lineette rosa. Noi mamme e papà abbiamo la chance di far crescere una generazione di persone realizzate e ragionevolmente felici. Possiamo far sì che i nostri figli arrivino tanto più lontano di dove siamo arrivati noi. Partendo da dove ci hanno permesso di arrivare i nostri genitori (che già non era male!), possiamo far fare ai nostri figli ancora un lungo passo avanti.

I nostri figli hanno il potenziale di essere un sacco di cose meravigliose.

Possono essere abbastanza sicuri da non dover combattere o scappare appena si sentano a disagio.

Possono essere abbastanza consapevoli da riconoscere e gestire emozioni e sentimenti.

Possono essere abbastanza eloquenti da esprimere queste emozioni e questi sentimenti.

Possono essere abbastanza coraggiosi da provare a comunicare anche con chi non li vuole ascoltare.

Possono essere abbastanza tenaci da superare le sconfitte.

Possono essere abbastanza intelligenti da trovare soluzioni a problemi per noi troppo difficili.

Per poter essere tutte queste cose meravigliose, i bambini non hanno bisogno che di avere dei buoni genitori (dei genitori "abbastanza buoni", in senso Winnicottiano). 

Ma che cosa significa essere dei buoni genitori oggi? Non significa comprare loro i completini di tessuto più morbido e naturale o i giochi di legno costosi, né fare in modo che siano sempre puliti e in ordine. Non significa nutrirli con cibo biologico Km 0 né iscriverli alla scuola migliore della città.

Ogni singolo bambino, ricco o povero, religioso (di qualsiasi religione!) o ateo, educato o ignorante, può avere dei buoni genitori. In fin dei conti, un bambino non ha bisogno di molto.

Un bambino ha bisogno di essre osservato, percepito e trattato come una persona fin dalla nascita.

Un bambino ha bisogno di essere ascoltato e di ricevere risposte. Complete. Sincere.

Un bambino ha bisogno di essere preso sul serio.

Un bambino ha bisogno di fare conoscenza con le sue emozioni e i suoi sentimenti.

Un bambino ha bisogno di essere esposto a modelli efficaci di risoluzione dei conflitti.

Un bambino ha bisogno di poter fallire. E di riprovare.

Un bambino ha bisogno di scoprire che cosa ama, e di metterlo al servizio della sua comunità.

Quindi se sei un dottore, oltre a salvare vite, ricordati di essere un buon genitore.

Se sei un politico, oltre a lottare per la tua causa, ricordati di essere un buon genitore.

Se sei un giornalista, oltre a riportare fedelmente i fatti verificando le fonti, ricordati di essere un buon genitore.

Se sei un hacker, oltre a mettere le tue capacità al servizio delle persone giuste, ricordati di essere un buon genitore.

Se sei un autista, uno psicologo, una commessa, un assistente sociale, un panettiere, un filosofo, un maestro, un infermiere, un calciatore… se sei disoccupato e se sei un milionario, ricordati di essere un buon genitore.

Perché è l'unico modo per far sì che un giorno i nostri figli possano risolvere i problemi troppo difficili per noi.

Essere Padre. Parigi 2015. (Google Image)

Friday 6 November 2015

Allenamento mentale per un parto dolce: un decalogo


© Headspace

1 Resta tu alla guida
Che sembra una banalità. Eppure è il primo errore che facciamo tutte: "Sono incinta! Qualcuno faccia qualcosa!".
Come se la gravidanza fosse qualcosa da cui lasciarci passivamente investire. E invece no: quel bambino lo stiamo facendo noi, attivamente. Lo nutriamo col cibo che ingeriamo e la biochimica delle nostre emozioni. Guidiamo noi.
E mettiamoci in testa da subito di continuare a guidare anche al parto.

2 Prendi una decisione solo dopo aver raccolto TUTTE le informazioni
Corollario del punto 1 è il punto 2: ogni decisione è una scelta. Che va compiuta liberamente, come è nostro diritto. E va compiuta in modo informato: come è nostro dovere.
Le procedure dell'ospedale vanno conosciute, analizzate e scelte, se del caso anche messe in discussione (soprattutto quando in palese disaccordo con le linee guida dell'OMS). Necessitano il nostro consenso informato.
Solo conoscendo veramente tutte le opzioni e implicazioni possiamo dire di aver scelto davvero. E allora prepariamoci a distinguere i pezzetti di folklore sociale e medicina difensiva rimasti impigliati nel sistema dagli inestimabili strumenti che professionisti aggiornati e competenti sanno offrirci.